Ebbene si…


Mi ritrovo tra il canale e il fiume in balia della noia e dell’amarezza. La gente mente, crea giri di parole o s’illude in verità personalizzate per star nella ragione, o per altri motivi che mai saprò se non si rivolgerà mai a me col cuore in mano. L’acqua quindi scorre, come le persone e le loro parole, niente le potrà fermare. Ed io, che tendo sempre ad andare contro corrente, che non mi va di finire nel mare inquinato…

Voglio la fonte, dove tutto si fa più dolce e più chiaro… Anche oggi ho corso, ho pure camminato… La soddisfazione è però sempre lontana, e mi ha spinto a prender la bicicletta, che mi ha portato sin qui. Le bocche sono in piena… Che strana circostanza… Non voglio più tornare a casa. Voglio pedalare per vedere nuovi fiumi ed ascoltar nuove parole.

Questo mondo rimane sempre uno spettacolo in cui non posso mancare, e non mi accontenterei nemmeno della prima fila, forse starei sul palco o forse sarei la voce fuori campo. Dovrei fare mille cose e non ne ho voglia. Sento che mi sto perdendo. Arriva il sole, sembra che mi voglia scaldare, ma rimane sempre il vento. Il sole di ieri sorrideva più forte, nonostante la pioggia. Dannata stella…

Avviso importante ai portatori di pena che incrocio per strada.


Vi chiedo per cortesia di non star male per me, smettetela di provare pena perchè non c’è motivo. Son si stato male, ho pagato con lacrime e tormenti un dolore che non doveva appartenermi, ma io mi sto riprendendo e sto costruendo pian piano la mia integrità, la mia felicità, per diventare la persona che voglio essere.

Non siate tristi per me. Il mio male di vivere porta alla felicità. Piuttosto versate una lacrima per il dolore che provocate, per le male parole dette, per le bugie ed i tradimenti verso gli altri e verso voi stessi.

Quindi basta commiserazione quando incrociate il mio sguardo! Ridiamo insieme! Parliamo di cose belle, festeggiamo e perchè no… Facciamo anche l’amore!

…pecchè me sento ‘n’ friccico ner core…


Leggo un post dell’amica Glory11, a sua volta ispirata da una certa Ninfa (che prima o poi andrò a leggermi) che mi fa venire i lucciconi agli occhi. Finalmente c’è gente che incomincia ad apprezzare le piccole cose, e che addirittura se le mette “nero su bianco” per non rischiare di dimenticarsele per sempre. Hanno intrapreso la strada giusta verso la felicità, vorrei che tutte le persone che mi circondano facessero così.

Sono queste le cose che mi fanno andare avanti.

Voglio che i miei lettori vadano a leggersi il “Zibaldino” della mia amica Glory11 ogni settimana, voglio che si rendano conto che quello che hanno intorno non è sola merda! L’amica Gloria, se proseguirà nel suo progetto, si renderà conto poi che in una settimana ne succedono una marea di cose belle…

Settimana scorsa, andando in bicicletta, facevo scorrere le mie mani su tutte le piante che incrociavo, toccavo la natura, ne apprezzavo il rumore, la freschezza e il colore intenso.
Sono vive, senza che vadano da nessuna parte, gli serve solo acqua e sole.A voi invece, di questi tempi, non bastano nemmeno più la salute ed un paio di scarpe nuove. Tutti preoccupati e incazzati per chissà che cosa… Arrivati a questo punto, voglio che ascoltate con il cuore questa canzone!

Nino Manfredi – Tanto pe’ cantà – From YouTube

E’ una canzone senza titolo,
tanto ‘pe cantà, ‘pe fà qualche cosa,
nun è “gnente de straordinario,
è roba del paese nostro
che se pò cantà pure senza voce …
basta ‘a salute,
quanno c’è ‘a salute c’è tutto,
basta ‘a salute e un par de scarpe nove,
che poi girà tutto ‘er monno
che m’accompagno da me !

‘Pe fà la vita meno amara,
me sò comprato ‘sta chitara,
e quanno er sole scenne e more
me sento ‘n’core cantatore,
la voce è poca ma intonata,
nun serve a fà ‘na serenata,
ma serve solo ‘a fà in maniera,
de farme ‘nsonno a primma sera.

Tanto ‘pe cantà
pecchè me sento ‘n’ friccico ner core,
tanto ‘pe sognà
perchè ner petto me ce naschi ‘n’ fiore,
fiore de lillà
che m’ariporti verso er primo amore
che sospirava alle canzoni mie
e m’arintontoniva de bucie.

Canzoni belle e appassionate,
che Roma mia m’aricordate,
cantate solo ‘pe dispetto
ma ‘cò ‘na smania dentro ar petto,
io nun ve canto a voce piena
ma tutta l’anima è serena,
e quanno er cielo se scolora
de me nessuna se innamora.

Tanto ‘pe cantà
pecchè me sento ‘n’ friccico ner core,
tanto ‘pe sognà
perchè ner petto me ce naschi ‘n’ fiore,
fiore de lillà
che m’ariporti verso er primo amore
che sospirava alle canzoni mie
e m’arintontoniva de bucie.

Sono pronto.


Sono pronto, non mi manca nemmeno il coraggio. Ho il vestito bello e pulito, una camicia profumata e il braccialetto della cresima, quello d’oro regalato dalla zia, ma quale zia? Non so, di certo non da quella che alla cresima mi regalò il fermacravatta d’oro, che sfoggio fiero sulla mia grande pancia. E i gemelli, dove li vogliamo mettere i gemelli? Ai polsi ovviamente, ma nessuno me li ha regalati quelli. Sono pronto ma fumo lo stesso una sigaretta, l’attesa vale la pretesa, forse ancor di più, perchè son questi i momenti che non scorderò mai, la gioia dell’attesa, le sue speranze.

Sono nell’ombra e fumo, non mi piace essere osservato, non mi piace stare alla luce quando attorno c’è l’oscurità, sarei preda e non vedrei i cacciatori. Sono pronto ma la musica non lo sa, continua imperterrita a vibrare nell’aria sulle mie frequenze preferite. Sono pronto è c’è la carica giusta, picchietto a terra le punte dei piedi a ritmo di jazz, con le scarpe nuove, beh nuove mica tanto, eran quelle di mio padre che abbiam fatto risistemare, chissà quanti chilometri hanno già percorso… E come son comode, lui me lo diceva sempre di usare le scarpe con un minimo di tacco, quelle sportive sempre slacciate non mi avrebbero portato da nessuna parte.

Sono pronto e solo io lo so, quel che pensano gli altri non è affar mio, che parlino, gridino e bisbiglino fra loro, quando verrà il momento, sarà lì che si vedranno quelli pronti e quelli che non lo sono. Le persone amano farsi grosse di fronte a probabili avvenimenti, appena però questi si manifestano, le reazioni si disallineano di fronte alle parole dette. Le parole… Tante le parole dette, ascoltate e lette, cariche di fiducia, d’amore, d’odio e rancore. Siamo parolieri e abbiamo sempre qualcosa da dire. Io sono pronto a dire e ad ascoltare.

Sono pronto anche a scrivere, con la stilografica d’oro, sempre regalata alla cresima da qualche parente ormai dimenticato. Sono pronto al sacrificio, alla fatica e alle rinunce. Sono pronto a prendere le mazzate, sono pronto alle sconfitte e sono pronto a perdere tutti i miei averi. La vita è sensazionale perchè fatta di sensazioni ed io sono pronto a viverle tutte. Non ho più paura. Sono qui sorridente ormai, bello e sorridente perchè è così che sono.

Il Vico che vedete è ancora meglio di quello che credete.

Il mondo è dei furbi? Non il mio…


Ma che ve lo dico a fare? Tanto alla fine sapete sempre tutto voi no? Tanto qualsiasi cosa io faccia, voi la fareste sicuramente meglio, vero? Io li ascolto i vostri consigli, voi ascoltate i miei? E intanto alcune persone continuano a drogarsi e a farsi del male, altre continuano a guidare come dei coglioni che prima o poi si ammazzeranno o amazzeranno qualcuno, altre ancora invece continueranno a fottere la gente e il sistema, per paura di venir fregati per primi. Chiedono consigli e si lamentano quando le cose vanno male, poi si vantano quando le loro furbate filano lisce… Eppur quando gli si dice che sbagliano e procurano solo del male, dicono che ho ragione, sospirando…

Parole al vento le mie…

Le persone chiedono aiuto, ma non qualcosa che li aiuti davvero, solo cose che le facciano stare meglio, momentaneamente meglio, perchè il sacrificio a lunga durata non piace a nessuno. Solo i coglioni lo fanno ed io sono uno di questi, un coglione!

Un coglione che si fa domande e trova sempre risposte, a volte da solo, altre con i comportamenti ignobili degli esseri umani. Ciò che genera sofferenza non fa parte del nostro animo e non ci porta alla felicità, i sensi di colpa prima o poi vi verranno a trovare, e li si che ve li ricorderete i coglioni, quelli che aspettano, che rispettano e che riflettono.

Io vi guardo, vi osservo ma non vi giudico, valuto soltanto se vale la pena dedicarvi il mio sacrosanto TEMPO.

Belli dentro.


Io non sono cattivo, io non mento per fregare la gente, io non ho mai secondi fini, io mantengo la parola data, io quando dico che voglio bene ad una persona, la amo! Io ho dei desideri, dei progetti già in corso da anni, altri progetti invece li inizierò con calma, col tempo. Io mi diverto con poco! Io ho degli amici che mi amano e che non mi sparlano dietro. Io non sparlo dietro e non sputtano le persone, io mi faccio i cazzi miei…

Io mi sacrifico per far star bene chi mi sta attorno, mi sacrifico ma non mi annullo! Io non vado a puttane, io porto rispetto, io non rubo e mi giudico tutti i giorni per capire cos’è il giusto e per sguazzarci dentro alla grande. Io insulto poco e quando lo faccio non è gratis!

Io ho la stoffa per essere un campione!

Che io mi vergogno tantissimo del mio aspetto fisico, però cavoli dentro di me non ci sono più turbamenti di nessun tipo. So quello che voglio e a breve lo metterò nero su bianco. Sento che sto maturando, è quindi arrivata l’ora di lasciarsi andare.