Bevo per pensare.


Rock’n’roll! Sono qui! Dove la gente spende e spande per una delle filosofie più fighe della storia della terra! Potenza e delirio, birra e musica, sorrisi e intese che perdono senso insieme al denaro. Il divertimento non ha più atmosfera. Le nuvole della classificazione ricoprono l’essenza della semplicità, anche qui…

Il mondo rimane una palla che gira al di fuori di tutto, di questa superficialità, della rovina, e delle malattia, e della morte. La gente non se ne rende conto, o ci pensa ma si distrae, giustamente, a volte troppo! Spalanchiamo le bocche senza aprire gli occhi. Abbiamo paura della sofferenza. Ma la sofferenza non è tutto, fa parte della vita! Non mi deve però condizionare. L’amore invece si, quello deve far girare il mio mondo! Ed io sono qui, a rendermi conto di tutto ciò, senza di te.

L’ultima birra se ne rende conto, e vede il tuo sorriso, ovunque… E mi chiamano, mi chiamano a ballare… E ballo, feroce come l’Africa che crolla con la globalizzazione. Come… Come le similitudini che vorrebbero colpirti al cuore e farti innamorare di me.

Non ci si può innamorare qui, non così. Eppure ci si può innamorare di me. Sono matto e non ho più paura di soffrire, perché so che soffrirò. Ho paura di non vivere. Quindi vivo.

Per stasera basta bere.

SBAM!


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Birra e fighe, solo per chi si accontenta. Da qui il detto “chi si accontenta gode.”

“Hai 22 giorni di ferie in arretrato da fare, entro fine giugno. Da domani starai a casa, ci vediamo a luglio.”

SBAM!

Devo ancora riprendermi. Devo ancora capire bene la situazione in cui mi trovo. Deve ancora arrivare domani.

Ed ho quasi paura ad andare a dormire, di ritrovarmi già a domani… Questo momento ha bisogno di una meditazione approfondita. Cazzo ne parlavo proprio l’altro giorno con un’amica virtuale… “Ci vorrebbero due mesi di ferie”, le dissi… E cazzo… Oggi…

SBAM!

Potrei manifestarle un ulteriore desiderio! “Ci vorrebbero due milioni di euro”, le dirò…

Mamma mia che figata pazzesca! Bisogna però mantenere la calma e trovar subito qualcosa da fare domani.

Andrò a correre, anche con la pioggia, sempre che non venga giù il diluvio, e rimanderò tutte le decisioni importanti in quel momento. Io, l’asfalto e le tante cose che potrei fare.

CI VORREBBERO DUE MILIONI DI EURO!!!

 

I perchè di certi lunedì.


Un weekend col motore sempre acceso. 17km di corsa. Lo sfogo ai fornelli. Il cazzeggio. Fiumi di birra. Le risate. La vita.

Il lunedì arrivano le domande.

Perché non si può vivere la vita col motore sempre su di giri? Perché quando bevo qualcosa non ho addosso quella sensazione di malinconia e vuoto che mi attanaglia da quando ho memoria? Perché riesco a godermi la giornata, le cose e le persone in maniera positiva e luminosa quando bevo qualcosa?

Questo discorso lo affrontai qualche anno fa con il mio amico Albert. Avevamo scoperto quanto fosse leggera e brillante la vita con due birre medie addosso. “Bisognerebbe vivere la vita con due medie addosso!” Ma non può esser sempre così, per la salute, per i postumi e soprattutto per la patente. Perché cazzo avere sempre addosso due birre medie se poi non puoi andare da nessuna parte?!?

Le due medie sono l’aiutino ideale per me…

Che poi, io esco, bevo, mi diverto, socializzo, guardo il mondo con occhi più leggeri, le persone mi sembrano tutte più belle. Io son felice, poi torno a casa e… E mi ritrovo di nuovo nel letto, a condividere questa felicità con nessuno.

Ed i perché il lunedì, dopo questi splendidi weekend, si moltiplicano in maniera esponenziale.

Perché non sono ancora in grado di vivere pienamente tutto quello che mi circonda in questa maniera, senza aver però le due birre medie addosso. Perché CAZZO, cosa diavolo cambia in fondo? Son solo io che ho due medie addosso, tutto il resto è sempre uguale!

E’ il mondo cazzo. E’ il mio cazzo di mondo. Voglio godermelo tutti i giorni senza ubriacarmi, ma come se lo fossi…

L’artista che è in me deve inventarsi qualcosa. Si accettano opinioni da parte di tutti.

P.S.: Non scrivetemi che dovrei farmi una scopata perché lo so già.

A Natale puoi…


Son gasato quest’anno, a Natale più che mai. Chi ben incomincia, lo fa dalla vigilia. A tavola, branchi di pesce, eserciti di crostacei e scogliere di molluschi, vino bianco di qualità, una bottiglia circa e poi passeggiata d’auguri presso il bar di fiducia. Ingresso teatrale cantando jingle bells, si ordina una Tennent’s, si moltiplicherà poi questa operazione per sei. si tira scemi tutti quanti, gli amici, i baristi ed anche i rompi coglioni. Perchè se tu mi rompi i coglioni da ubriaco io te li rompo il doppio.

Chiuso il bar mi rifugio da solo nel pub del paese, tiro scemi anche li tutti quanti, bevo un whisky affumicato, guadagno qualche tvb regalando sorrisi. Io guadagno solo tvb, acronimi, non parole, non carezze, acronimi.

Le quattro e mezza del mattino, rientro contentissimo, son troppo felice, è Natale ma sento una Pasqua dentro che devo riversarla tutta sul pavimento. Un lago di vomito per tutta la taverna. Le scarpe, il divano, i jeans e quello?!? Ah… Anche il telefono… Puliamo quindi con cura, scalzo, in mutande, porte e finestre spalancate per far passar l’odore. Uso la cenere, l’altra volta funzionò, non capisco perchè non debba funzionare anche oggi!

Copro quindi i sei metri quadri di vomito con una bella secchiata di cenere, non aspetto, pulisco con la scopa, c’è qualcosa che non va… Non viene via, sto spalmando tutto, spennello di cenere e vomito tutto il pavimento, e contiunuo, imperterrito, a spennellare, convinto che se spennello più forte la merda se ne va.

Scende mio padre, non so come giustificare tutto ciò… Io scalzo e in mutande a dare di nero tutto il pavimento.
<<Ma cosa stai combinando?!>>
<<Ah papà… Se non è spirito natalizio questo… Allora io non so cos’è!>>