Vi incazzereste di meno se vi mandassi semplicemente affanculo?


Svegliarsi alla mattina quando ti si aprono gli occhi, e non quando suona la sveglia. Cazzeggiare nel letto col pisello in mano, con della musica o facendo zapping, o soltanto pensando a cosa fare. Alzarsi dal letto, magari anche scorreggiando, con un sorriso malinconico, che di fianco a te non c’è nessuno ad apprezzare… Aprire le finestre sperando nel sole, che hai fame di vita, di cornetto e di cappuccino, e vuoi goderti la colazione al bar, ci vuoi arrivare passeggiando, col sole in faccia e il sorriso da ebete.

Il parrucchiere la mattina, e non è sabato! Sentirsi diversi con qualche cm in meno di capelli, rendersi conto di avere le orecchie a sventola e piacersi lo stesso. Pranzare fra un quarto d’ora, scrivere un post sul letto, a mezzogiorno, e non è domenica. Passeggiare dopo pranzo per bere un caffè al bar, infamare il barista, e poi tornare a casa a riposare, magari con un bel film o un bel documentario.

Mettere poi le scarpette da corsa e vedere quanti km reggono le mie gambe. E poi lavarmi, prima delle diciotto. Andare al bar a piedi, a bere un bicchiere di vino, sorridente più che mai.

Incazzarsi col sottoscritto dopo aver letto questo post, che non bastavano un mese di ferie a giugno e tre settimane ad agosto, da oggi sono in cassa integrazione fino al 10 ottobre. Ebbene si. Voi siete stanchi o siete ancora al lavoro. Io invece non faccio un cazzo e vengo pagato coi vostri contributi.

Siete autorizzati a sfogarvi nei commenti.

Poi se volete arrabbiarvi di più, guardatevi questo video.

Jack il sognatore…


Jack è stanco della solita routine, Jack vede la noia più dei suoi migliori amici, Jack si stufa facilmente e tutta notte gira in macchina per la città, sembra solo nel suo Porche ma non lo è, di fianco a lui c’è seduta la speranza, dietro ci sono la noia e la malinconia. Musiche di tutti i generi lo accompagnano in questo viaggio apparentemente senza senso, se lo stereo pompa una canzone allegra Jack la canta a squarciagola, se la canzone è sofisticata Jack ci costruisce sopra pensieri filosofici, se la canzone è triste Jack non fa a meno di piangere. Il buio della notte e le luci della città creano un’atmosfera del tutto surreale, Jack ha fantasia, e fa sempre finta di girare per Las Vegas. Come un bambino senza giochi, finge di essere un detective, uno di quelli dei telefilm, che girano in borghese e spaccano naso e culo a tutti quelli che sgarrano, a volte vorrebbe essere un supereroe per liberarci tutti dal male o per sentirsi veramente vivo. Jack si sente solo, per fortuna è guidato da solidi ideali, che fanno si che non giri ubriaco per la città. Jack vuole compagnia e sono i soliti ideali che fanno si che non guardi nemmeno una puttana che incrocia per la strada. Ogni tanto si ferma, rimane seduto in macchina ad osservare i lussuosi interni, apre il cruscotto e prende il protafogli, all’interno ci sono diverse carte di credito e vari pezzi da 100 e da 50, è ben vestito e curato in viso, si accende una sigaretta perchè nonostante tutto si sente vuoto. Jack non si droga, ma si sente comunque un tossicodipendente, alla ricerca perenne della sua dose di felicità. Sono le tre del mattino, Jack ritorna a casa, si distende sul divano e fa zapping davanti alla televisione…

…e tra un canale e l’altro cerca quello dei giorni migliori…

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