Il regalo più grande.


Ho un’immagine sul frigorifero di casa, sono io, in piedi sulla sedia, con le mani nelle mutande, sorridente, di fronte una torta con due candeline o forse tre. Eravamo in terronia, a pranzo dai miei nonni, ed ero contento. Sicuro che mio padre un goccio di spumante me lo ha fatto assaggiare, per forza… Che quel sorriso lì solo un bel bimbo senza pensieri può farlo, ma per le mani nelle mutande c’è di mezzo per forza l’alcool!

I miei erano belli giovani, i miei nonni erano già grandi e saggi ed io entravo a far parte del mondo dei golosi. Ricordo proprio poco di quei momenti, l’arredamento anni settanta e l’unione fra parenti molto più forte di come è ora.

Stesso giorno di tanti anni fa. I nonni ora non ci son più ed ora sono i miei genitori che hanno preso la parte dei grandi e saggi. Io rimango sempre giovane.

Ci passiamo il testimone generazionale, con qualche differenza dovuta dai tempi che corrono, dal progresso di pensiero e anche tecnologico. Una volta i problemi erano differenti, ed i figli si crescevano in maniera diversa, c’erano altre priorità, e l’affetto verso i figli veniva meno per far posto al lavoro e allo studio. Bisognava portare la pagnotta a casa, bisognava far studiare i figli per dargli un futuro migliore, bisognava dare meno spazio al gioco e più al lavoro e poi allo studio.

I miei nonni son cresciuti sicuramente con poco affetto, i miei genitori con poco più, ed io con poco più ancora. Tante problematiche che abbiamo avuto secondo me derivano tanto da questa situazione. Mi son ritrovato spesso a dar la colpa ai miei genitori sul come son cresciuto. Ho sentito a volte anche mio fratello lamentarsi per questo, e a volte anche mia madre e la mia cugina. Da adolescente poi io i miei non li sopportavo, per me era tutta colpa loro.

Poi si cresce e si capiscono un sacco di cose, che i miei genitori avrebbero potuto sicuramente far di piu, stessa cosa i miei nonni ed i miei bisnonni, ma si lotta sempre per la sopravvivenza, e col tempo questa lotta assume forme differenti, ma rimane. Probabilmente anche io nei riguardi dei miei futuri figli… Non possiamo però scaricar la colpa su di loro, troppo facile ragazzi comportarsi così. Come ho detto prima, poi si cresce e ci si deve render conto di tutto questo, e soprattutto che ora tocca a noi prendere in mano la situazione e far si che migliorino le cose.

Se siamo al mondo e siamo qui oggi è grazie al sacrificio e all’amore di qualcuno. I miei genitori ci sono sempre stati e so che ci saranno sempre. Se sono qui ora è grazie a loro e grazie anche a tutte le persone che hanno incrociato la mia vita, che hanno condiviso qualcosa con me, che mi hanno insegnato e donato qualcosa.

A questo punto non posso non ricordare anche tutti i morti del tremendo terremoto dell’Irpinia del 1980, perchè se non ci fosse stato quel terremoto, i miei non si sarebbero mai conosciuti, i miei fratelli non sarebbero qui, io non sarei qui, queste vite non sarebbero mai esistite. Il sacrificio di molti per la vita di pochi.

Questo è il dono più grande che mi si poteva fare, farmi nascere e farmi vivere questa vita, piena di dolore e di gioia, ma piena! Ed è per questo che non devo sprecarla, per me, per chi mi ha cresciuto, per chi ho incontrato e per chi incontrerò.

Auguri a me, ed un grazie a tutti voi. Ventinove anni e finalmente sentirli.