Apollo credici – Impressioni di un equipaggio.


Premessa: Il seguente brano doveva essere l’inizio di un libro ottomano, ovvero scritto da quattro amici, io, Albert, VAilo e Beppe. Il primo capito venne pubblicato il 24 Febbraio 2009 su una famosa rivista online del settore, il mio blog, ma a causa dei TROPPI IMPEGNI da parte di tre autori, la storia non ha più avuto un seguito. La pubblico fra i post per far si che l’incompiuta non venga dimenticata.

DIARIO DEL CAPITANO
Spazio, ultima frontiera, data Astrale 644510.4
(2 febbraio 2009 calendario terrestre 10:24 ora di Greenwich)

Abbiamo finito di caricare sabbia, argenteria e fatto il giusto pieno di birra. A mezzogiorno si sganciano gli attracchi. Vento nella norma, non si registrano perturbazioni. Si vedono distintamente ognuna delle due stelle del sistema. L’equipaggio è inquieto, sembra spaventato, ma non vuole parlare.
Sono uomini coraggiosi, hanno già viaggiato con me.
Vuc’s non è riuscito a scoprire cos’è che non va.

Essere o non essere? si chiedeva, camminando sul ponte avanti e indietro, spesso sbuffando… Ci sono o ci faccio? Ma soprattutto perchè? Vuc’s ancora non si capacitava di cosa stava accadendo, c’era qualcosa che non andava, ma ancora non aveva scoperto cos’era. A mezzogiorno si sganciano gli attracchi. Sarà la fame che fa brutti scherzi? Da quando siamo stati attaccati dai Gormiti non ci sono più le mezze stagioni…

<<Capitano, sono il Guardiamarina Beppe. Il ponte superiore-inferiore, quello di poppa-prua e il dritta-manca sono puliti, ci si può specchiare o all’occorrenza mangiare direttamente sopra come voleva lei. Un’ultima cosa signore, mi ha riferito Vuc’s che non è ancora riuscito a scoprire cos’è che non va.>>
<<Ottimo lavoro Guardiamarina Beppe. Sicuramente metterò una menzione sul suo curriculum. La Marina deve essere fiera di soldati come lei. Guardamarina, le affido un altro incarico. Rintraccia Vailo l’ingegnere di bordo che dopo la serata brava di ieri non si è ancora presentato all’appello. Il computer di navigazione mi sta dando ancora dei problemi, l’installazione del Kernel Linux non sembra essere stata una genialità. Detto tra noi è un fortuna che lo pago a cottimo.>>
<<La ringrazio per la sua fiducia Capitano! Non la deluderò. Se ho il permesso di parlare signore, per me è sopravvalutato il nostro ingeniere di bordo signore.>>
Congedandosi la ricercà inizio, in lungo e in largo, sul ponte superiore-inferiore, poppa-prua e di dritta-manca. Il Guardiamarina Beppe ad un tratto, come d’incanto si bloccò, distratto dai luoghi della ricerca e pensò, cazzo, questi tre ponti cominciano ad ossessionarmi! E con questa consapevolezza nel cuore prosegui la ricerca sempre più intenzionato a non tradire la fiducia del suo Capitano.

L’idea di fare gli aperitivi con i Long Island non fu molto apprezzata dal fegato dell’Ing. VAilo che si alzo con una forte emicrania. Nella testa un martello gli ricordava costantemente che la sera prima aveva esagerato. Guardò l’ora e si accorse di aver dormito fino alle due del pomeriggio. Ormai il capitano lo stava già cercando e aveva bisogno di una scusa plausibile per giustificare il suo ritardo. Il mal di testa però gli impediva d’inventare qualcosa di sensato. Decise allora di cambiarsi in fretta e sperare che il Capitano fosse troppo occupato a cercare quella maledetta cosa per interessarsi di lui.

Il Guardiamarina Beppe era immerso nella sua ricerca, sperava di concluderla al più presto pensando ai biscottini che gli avrebbe dato il Capitano di Corvetta. A dire il vero dopo circa 7 minuti e 34 secondi di ricerca si era già rotto i 3/4 ma la fortuna girò dalla sua parte e inciampò su una bottiglia vuota di triple sec, cadde… <<#*@**§!!!!>>
Dopo le imprecazioni di rito vide altre bottiglie sparse che conducevano lungo il corridoio di poppa. Pensò, qualcuno si è divertito ieri, senza chiamarmi! (imprecazioni…). Arrivato alla fine delle tracce trovò l’Ing. di bordo indaffarato nel cambiarsi d’abito. Dopo averlo maledetto per averlo lasciato fuori dalla secca della sera prima gli disse che il Capitano lo voleva in plancia già cinque minuti fa!

L’ing. VAilo era fottuto: il Guardiamarina Beppe gli aveva appena detto che il Capitano lo stava cercando. Probabilmente, i lavori che aveva fatto al sistema di bordo il giorno prima, non avevano dato i loro frutti. Adesso, in queste condizioni pietose, non aveva certo speranza per sistemare le cose. Salutò il guardiamarina Beppe che non gli risparmiò una cazziata per non averlo invitato alla secca della sera prima: <<Avresti dovuto invitarmi, mi faccio un culo così con i doppi turni e nessuno mai mi tiene in considerazione!>> VAilo fece finta di non sentire e disse :<<hai una sigaretta da darmi? Mi serve prima di parlare con il Capitano.>>
Beppe stava cercando di smettere di fumare ormai da molto tempo, ma era solito tenere sempre un pacchetto di sigarette in tasca. <<Eccola, ma sbrigati perché il Capitano mi sembrava incazzato.>> Il VAilo accese la sigaretta e fece subito due tiri avidi. Il fumo intensificò la nausea allo stomaco e dovette impegnarsi per respingere il vomito. <<Corro subito, grazie Beppe>> disse il VAilo cercando di nascondere lo stato in cui si trovava.

Vuc’s camminiava ancora avanti e indietro per il ponte dell’astronave, quando ad un certo punto viene colpito da un crampo allo stomaco, sente i muscoli della schiena che si muovono da soli, l’istinto lo porta ad avvicinarsi alla ringhiera di sicurezza, si affaccia verso il porto interstellare ed incomincia a vomitare. Quel dannato Ing.VAilo… Bisognava proprio bere il Long Island per festeggiare l’appalto dei sistemi Linux su questa cazzo di astronave? Speriamo almeno che funzionino, porca miseria, è un mio amico, ma di Linux non mi fido per un cazzo… E poi io cosa ci sto a fare a vagabondare su questo ponte, so che stavo cercando qualcosa e centra con il fatto che bisogna partire. Peccato che le uniche parole che mi vengono in mente sono… Fermaglio, bagaglio, boccaglio, sonaglio, tenaglio, ammiraglio… ammiraglio… Ammiraglio! Sono l’Ammiraglio! Oh porca puttana bisogna partire! Dove sono le chiavi! Le chiavi dell’astronave dove le ho messe?

Intanto il Capitano, con viso un po’ corucciato, rifletteva in silenzio nella fredda cabina dei sistemi di controllo. Alcuni dubbi sulla riuscita della missione e su alcuni dei suoi adepti tenevano impegnata la sua mente. E poi c’era sempre quella strana aria che echeggiava nell’equipaggio. Dubbi che decise di condividere con L’Ammiraglio Vuc’s entrato da poco nella cabina. <<Signor Ammiraglio, meno di un ora alla partenza e il computer di navigazioni da ancora dei problemi. Ho gia fatto chiamare l’Ingnegnere di bordo. Non le nascondo la mia preoccupazione. Siamo in ritardo sulla tabella di marcia>>
L’Ammiraglio non sembrava dimostrarsi teso o preoccupato. Il suo carisma era ben noto e la sua tranquillità nel gestire anche le situazioni piu difficili lo precedeva. <<Si calmi.. stiamo procedento bene>> Sticazzi! E le chiavi?
La conversazione si interruppe… Era finalmente arrivato l’Ingegnere.

<<Buongiorno Capitano e buongiorno anche a lei Ammiraglio.>> disse il VAilo entrando nella sala di comando <<Purtroppo il sistema di navigazione non è ancora funzionante al 100% e ho bisogno di un altro giorno per poterlo rimettere in sesto.>>
<<Probabilmente ha bisogno di più lei di un altro giorno… per ripigliarsi. Ha ancora la cravatta legata in testa da ieri sera Ingegnere>> replicò il Capitano. Il VAilo pensò a come fosse possibile che il Capitano si trovasse così in forma dopo la serata di ieri. Ricordava che era stato proprio il Capitano a insistere per fare gli aperitivi con il Long Island.  Non per niente è il Capitano! Pensò L’Ing. VAilo, sistemò in fretta la cravatta e continuò dicendo: <<Cercherò di sistemare il tutto entro sera>>. Il Capitano a quelle parole si girò di scatto e alzandosi sulle punte disse: <<le do due ore per far partire questa bagnarola, entro le 7 dobbiamo essere su Giove a fare gli aperitivi!>>
<<Ai suoi ordini Capitano!>> disse il VAilo sperando di riuscire in quell’impresa quasi impossibile.

<<Se è d’accordo sul programma delle prossime ore mi congederei>> disse il Capitano all’Ammiraglio.
<<Andrei ad avvisare il Guardamarina Beppe del nostro lieve ritardo. Un’altra cosa, io e l’Ing. ci chiedavamo se questa nave fosse dotata dell’avanzatissimo sistema di pilota automatico dell’industra Bevi-Guidi&Company. L’equipaggio è gia abbastanza teso, non me la sentirei di far rinunciare a qualcuno la nostra prima missione su Giove: apprendimento del Folclore Gioviniano e Tecniche Applicate a Supporto Di Nuovi Aperitivi.>>
Anche se agli occhi del capitano l’Ammiraglio Vuc’s sembrava fosse tranquillo come al solito, non fu della stesso avviso L’Ing. VAilo. Infatti egli era capace di leggerti negli occhi come nessuno mai. Riusciva a fiutare il senso di disagio anche a km di distanza. Notò subito che avesse una strana espressione; e nn si riferiva di certo alla faccia smorta dovuta alla secca della sera prima o alle nuove botte in più punti del corpo. Sembrava preso da altri pensieri.
Tutto fu piu chiaro quando chiese:
<<Ammiraglio se mi affida il mazzo di chiavi inizio subito con le riparazioni.>>

La mancata risposta non faceva altro che confermare le sue convinzioni. Dentro di se l’Ammiraglio esplodeva in un BigBang di ricerca interiore assoluta. Si sentiva morire e vedeva immagini di se e dei momenti più significativi della sua vita. Con questo metodo cercò disperatamente il mazzo di chiavi, studiando fotogramma per fotogramma tutto ciò che era avvenuto la sera prima. Peccato che la sua memoria aveva salvato soltanto immagini di decoltè, cosce e culi delle ragazze presenti alla festa. Sto sclerando con queste cazzo di chiavi, ma si può sapere dove ho la testa? Possibile perderla ad ogni festa? Mi ci vorrebbe una Marlboro per allentare la tensione, un altro aperitivo ci aspetta e non possiamo tardare.
Mentre l’Ammiraglio si accende la sigaretta, gli viene un’idea geniale. <<Ing. VAilo questo guasto mi ha rovinato la sorpresa! Capitano accenda il video-interfono che ho un messaggio per tutto l’equipaggio>>
<<E di cosa si tratta? E’ un’emergenza? Non si parte più? Guardi che devo prima avvisare il PR, quello ci sta aspettando con tanto di striscione di benvenuto, e poi abbiamo gia pagato tutto in anticipo…>>
<<Non  si preoccupi Capitano, è una sorpresa che rallegrerà l’equipaggio!>>
Il Capitano si appresta ad accendere il video-interfono, ma a causa del guasto di Linux parte il sistema di comunicazione sperimentale del Guardiamarina Beppe e dell’Ammiraglio Vuc’s, su tutti i monitor dell’astronave si visualizza un Porno di Cintheria che fa Squirt con una FuckMachine, le urla della povera ragazza dilagano per tutti i corridoi.
<<Era questa la sorpesa Ammiraglio Vuc’s?>>
Chiesero contemporaneamente L’ing. VAilo ed il Capitano Albért.
<<No porca miseria!!! Questo era TOP-SECRET!!! Passatemi il microfono e bloccate questo filmato!!!>>
Il Capitano gli passò il microfono mentre l’Ing VAilo faceva finta di sistemare il problema, incantato da quella patatona che spruzzava tanta acqua quanto un pulivapor.

“A TUTTO L’EQUIPAGGIO, RIPETO, A TUTTO L’EQUIPAGGIO, aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh, QUI E’ L’AMMIRAGLIO VUC’S CHE VI PARLA, suck my cock baby, HO NASCOSTO UN MAZZO DI CHIAVI in the ass please, in the ass NELL’ASTRONAVE, APRO UNA CACCIA AL TESORO, Yeeessssssss bitch, your pussy is a sweet treasure ORGANIZZATEVI PURE IN SQUADRE, noooooo, two cocks nooooooo CHI TROVERA’ PER PRIMO IL TESORO VERRA’ PROMOSSO AD UN GRADO SUPERIORE E, cum on my face, cum on my face NON DOVRA’ GUIDARE PER UN MESE INTERO, aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhh

<<Siamo in breve ritardo>> (Yeeessssssss bitch, your pussy is a sweet treasure) disse il Capitano al Guardiamarina Beppe sul ponte pasta dov’era intento a lucidarlo per bene (noooooo, two cocks nooooooo). <<Come mai?>> chiese il Guardiamarina <<Se posso chiedere signore>>, il capitano con un gesto leggermente di stizza fece capire che era colpa di quel dannato Linux! (cum on my face, cum on my face NON DOVRA’ GUIDARE PER UN MESE INTERO, aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhh).
Linux era l’unico motivo che si metteva tra il Capitano e il suo aperitivo su Giove… Rammaricato se ne andò, passando per i due ponti consecutivi, pastiglia e pasticchiuzza che brillavano come non mai, dato che il guardiamarina aveva appena finito di tirarli a lucido! Il guardiamarina fissava il capitana mentre si allontanava ma era come se nn lo vedesse! Il suo pensiero era a quella frase: NON DOVRA’ GUIDARE PER UN MESE INTERO.
Un mese intero un mese intero… era questa la frase che si ripeteta ritmicamente Beppe, pensando a tutti i ponti che avrebbe potuto lucidare se non avesse più dovuto guidare. Anche se il suo vero obiettivo erano tutti gli spini che si sarebbe potuto fare mentre lucidava…
In lui scattò qualcosa, e cominciò a correre più veloce delle radiazioni solari nello spazio infinito, più veloce di una buona loffa sparata dal sedere giusto. Il sottofondo “in the ass please, in the ass” lo aveva convinto che le chiavi potevano essere solo in un posto. Piombò nella cabina dell’Ammiraglio, <<posso entrare signore?>>
<<Si entri pure, ma piano non faccia male>>
<<Sarò delicatissimo signore>>
<<Bravo figliolo>> rispose.
L’Ammiraglio era palesemente sudato, paonazzo e un pò ansimante. Il lettore dvd era ancora in funzione e sul display ruotava il titolo del film appena finito: “Viaggio al centro della donna”.  Come nel film “Viaggio al centro della terra” i protagonisti entravano dal buco nero di un vulcano, qui invece entravano dal buco nero del…
Infilò una mano nel pacchetto di cartone dei Kleenex sul tavolo e vi tirò fuori le chiavi. Il viaggio attraverso lo spazio poteva avere inizio, e il guardiamarina penso ad un’ultima cosa… “Ah… Quanti buchi neri…”

3 thoughts on “Apollo credici – Impressioni di un equipaggio.

  1. Già… Potevamo continuarla… Ma voi siete troppo presi… Ti ricordo che stasera sei invitato a bere un aperitivo a casa mia. Ti chiamo alle diciotto. Se non rispondi mandami almeno i dati del tuo avvocato che lo faccio cotnattare dal mio.

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